“Carnevale Pantiscu” a Pantelleria ogni “manciata” vale. La poesia di Enza D’Aietti
Per L’Alcova dei Poeti la poesia di Enza D’Aietti che in pochi versi deliziosi dipinge la tradizione più sentita e attesa dell’isola: il Carnevale.
Lo ricordiamo bene, quando, con i nostri nonni uscivamo dai circoli e rimbalzavamo da una casa all’altra, nottetempo, a svegliare chi era mancato al ballo anche per motivi di lavoro.
L’indomani mattina molti si alzavano che era ancora buio e rinunciavano alla serata danzante, per essere freschi davanti una mucca da mungere o un “servizio” al terreno da sbrigare.
Ma ricordiamo bene anche i miei avi che andavano avanti per giorni e notti intere, appisolandosi una manciata di minuti, magari appoggiati allo schienale della sedia o sullo stipo, pur di non saltare un “turno” di festa e divertimento.
Ma di questo parleremo altrove e ancora.
Ecco la poesia di Enza D’Aietti
CARNIVALE PANTISCO
“Presto presto
sta rivannu
u carnivale di chi st’annu .
Tutte i circula addobbate
spettuno i ghiente
mascherate.
Balli ,vuci
e tante cose duci,
pi purtare l’alligria
‘n tà la nostra Pantiddraria.
Ma pi ‘n farese mancare
nente,
e finire in cumpagnia,
se va bussa ‘n ta u purtune
dell’amicu durmighiune.
Iddru un vinne a ballare?
e a penitenza ave a pagare!
A tutte a manciare ‘n ave a dare!”